
Sembrano sconnessi, senza un senso, che significato ha annodare un cane con una processione, allegarci poi la testimonianza di un travestito, aprire le porte di un cimitero e far parlare a brucia pelo la noia di un volontario del 118? Ancora, che senso ha leggere una poesia con tono di speranza a dei giovani che vivono nel precariato, come se servisse a porre un rimedio alla loro condizione, come se le righe fossero scritte di verità, come se servissero come dei manici a cui aggrapparsi?
Forse perché siamo convinti che a dover spiegare tutto siano sempre le parole, senza mai prendere a peso il loro contenuto, il loro intuito a spalancarsi su VISIONI, ampie, sterminate. Le parole, già, esplodono quando tentano di mettere a nudo una realtà, muoiono quando hanno la presunzione di dire tutto.
Nelle nove osservazioni sull’allerta è già questo senso del vero. Ciò che è contenibile in una parola. Questo bisogno certo che ci assicuri sicurezza, una parola è troppo poco per un significato.
Se le immagini non ci danno sicurezza è perché contengono brivido, passione, delusione, riso, tensione, apertura, favole, un mondo che non c’è.
Forse perché siamo convinti che a dover spiegare tutto siano sempre le parole, senza mai prendere a peso il loro contenuto, il loro intuito a spalancarsi su VISIONI, ampie, sterminate. Le parole, già, esplodono quando tentano di mettere a nudo una realtà, muoiono quando hanno la presunzione di dire tutto.
Nelle nove osservazioni sull’allerta è già questo senso del vero. Ciò che è contenibile in una parola. Questo bisogno certo che ci assicuri sicurezza, una parola è troppo poco per un significato.
Se le immagini non ci danno sicurezza è perché contengono brivido, passione, delusione, riso, tensione, apertura, favole, un mondo che non c’è.

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