martedì 11 settembre 2007

Alle strade del corpo e dell'anima

L’allerta per me: l’allerta è un’attesa di incontri perduti, di sguardi bassi, di cieli mai visti.

L’Allerta di Susanna

Abiuri?
No.
Quella notte, alla stazione, Susanna perse la testa, e proprio lì, dove tutto si ferma per poter ripartire, tutto ebbe inizio per un altrove.
Perché al tempo di Giove e dei suoi figli una testa che rotola diventa valanga di pensiero e rinasce nell’errare.

Abiuri?
No.

Quella notte, alla stazione, Susanna perse la testa, via D. Bosco, via Piemonte, via dei Martiri, via da qui.
Via dai nostri figli, dai nostri padri e dai nostri stanchi amanti.
Via dai salotti di pelle, dalle mattonelle in fila, via dalle finestre unte di noia, dalle scarpe buone di festa, dalle tapparelle in testa.

Abiuri?
No.

Da quella notte le strade si fecero preghiere d’attesa e sputi d’addio.

Abiuri?
No.

Quella notte, alla stazione, Susanna si fece chiesa d’autunno per voglie passanti.
Perché una testa che rotola è in cerca di un luogo da guardare e di un’anima da abitare.

Abiuri?


S’agita sulla strada
Una folla d’ignoti passanti:
ma nessuno mi guarda,
nessuno mi chiede di me,
del mio pianto,
di tutto il pianto
che fu versato.
Antonia Pozzi

antonella

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