domenica 9 settembre 2007

L'allerta

È l’essenza di un poema non ancora scritto, la sbavatura di un colore che inizia a gocciolare nel silenzio di un allarme non ancora suonato, è una filosofia il cui metodo d’indagine è imploso.

La condizione di allerta è l’energia perfettamente inutile pronta ad espandersi, è il frastuono dell’azione bloccata, è un urlo silenzioso che ha bisogno di scaricare la propria potenza ed esibire la propria potenzialità.

E’ l’attenzione vigile di un musicista che accorda uno strumento, sempre più vicino all’intonazione giusta della nota che, in potenza, è già in ogni corda, in ogni orecchio, in ogni mente.


Siamo automaticamente in allerta appena entra nel nostro orizzonte di senso e nella nostra prospettiva visiva un'altra persona che ci attribuisce un senso e mi con-nota (mi rende noto grazie al suo con-esserci) o appena incrociamo un oggetto di cui non cogliamo il senso.

L’allerta è una mancanza ma è anche un mondo intero che aspetta di aprirsi, è la nostalgia del futuro.

Tiziana A. Piscitelli

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