mercoledì 12 settembre 2007

Sono le nove del mattino o forse è l’una o forse sta arrivando il tramonto. L’attesa dilata il tempo, sospende ogni sensazione d’inquietudine ed insofferenza, scarica i desideri, intorpidisce la mente e annebbia la vista. Poi ad un tratto tutto cambia rapidamente, il tempo si contrae, si consuma come una candela, cresce l’ansia, i volti si scuriscono, non fa caldo, non fa freddo, non piove, non c’è il sole. Non arrendersi, la voglia e il dovere di tentare si manifestano chiari ed ingombranti. Non siamo angeli, non siamo diavoli, solo gente che rincorre. Gli operatori del 118 non accettano che il loro venga chiamato “LAVORO”; sono volontari, tutto sta nell’iniziare, dopo non puoi più farne a meno. Non è gratificazione, è dare un senso. Come andare in Africa, se hai veramente i coglioni di farlo.

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