venerdì 14 settembre 2007

Artisti

Alcuni uomini vorrebbero essere alberi: stare al sole, alla pioggia.
Immobili contro il cielo, vorrebbero perforarlo con una matita e con un po’ di impertinenza.
Con le loro radici succhiano direttamente dalle nuvole il sangue di Dio.
Se Dio ha sangue.

E poi sono lì, in balia di un battito d’ali o di un vento indeciso, in attesa dell’occasione giusta.
Anni, luce, anni-luce: il tempo è sparato sopra i frutti improvvisati all’ultimo momento, senza senso, senza sesso, senza sonno.
Come un sasso lanciato, percosso dall’acqua insistente, forato dagli insetti, deluso dall’onestà dell’attendere.


Questi uomini traggono sollievo solo dall’arte, bruciati nell’inferno dei colori, cuori sezionati all’alba da un pennello.
Si schizzano di celeste per ingannare le ore e una smorfia percorre le mani sporche.







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